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Le Vignaiole

Tratto dal libro "Cuoredivino" di Elena Alberti Nulli

12/07/2009 - Rassegna stampa

Il vino conosce le mani delle donne, ne sente la passione intensa di madri e di amanti. A loro confida l’intimità di un incontro, si veste di rosso e di luce, scorre lungo mille generazioni come il fiume del tempo. Il vento muove parole nel libro di vetro: diario di una storia di antico mistero che il vino racconta.

“Sento la tua bocca sull’orlo del bicchiere ed ogni volta è un’emozione nuova. Mi piace ritornare con te, donna della terra, e rivedere in sogno i luoghi della nostra infanzia.
Ti porto con me dove la collina esce dal bosco di roverelle carpini e noccioli e si adagia, si arrampica, nella verde epifania delle vigne. Sono così piccolo e fragile nei gradoni ordinati delle barbatelle piantate appena appena sotto terra, ma riesco a sentire il suono delle campane e vedo l’acqua da lontano .Barbatelle, talee, propaggini e l’innesto a occhio, a spacco, a succhio , il canto del cuculo sui germogli, la paura della filossera e il conforto azzurro dello zolfo. La mia vita: i primi passi con te, le corse, i giochi a nascondino , le bevute di neve e di rugiada, la scalata in gara sui pali di castagno. Lo senti tutto questo mentre mi assapori e bevi?
Riesci a vedere le viti maritate con gli olmi, pergole in fuga a civettare con il vento?
Cammina, ti prego, ancora con me, nei filari allineati con l’ingresso fiorito di rose scarlatte che mi difendono dalla muffa grigia e dalla malinconia.. Fiori che mi parlano sempre di te, donna che ami il respiro del mondo, quello della terra e dell’erba, quello della pioggia e del fieno. Io cresco creatura del sole che buca di luce le mie foglie e gonfia di miele il mio cuore e tu mi sei vicina. Mater dulcissima.
Ascolto Dio che matura i miei grani nell’orto dietro casa, guardo la biancheria stesa sui fili e ti contemplo con le mollette strette fra le labbra e la gonna che si muove come una vela. Come sei bella!
Condotti per mano dalla luna ci tocchiamo finalmente: è vendemmia. Solamente la candida luna crescente assicura una fermentazione perfetta e vino morbido, colorato, maturo. Io e te lo sappiamo benissimo.
Arrivano carri e trattori carichi di ceste leggere io aspetto e ascolto i canti da vite a vite e le saggezze antiche dei proverbi nelle tue cantilene:
“Tralci lunghi poca uva, tralci corti tanta uva”
“L’uva sulla strada maestra è come una bella donna alla finestra ”
“ Il vino è il latte dei vecchi”
E ancora canzoni d’amore e filastrocche e risate nella tua giovane bocca. Loro adesso sono qui numerosi e allegri con roncole e forbici ... tocca a me e tu mi sei accanto coronata di pampini, a curarmi la ferita con le tue carezze. Hai lavato il mio tino con rami di pesco, nell’aria che odora di mosto. Vivi con me la quieta attesa nel letto delle botti.

Un prezioso bicchiere raccoglie i miei profumi e i miei sapori, mi chiamano personalità spiccata, aristocratica asciutta, ho sapore di acacia e di mandorla, fiato di melagrana, retrogusti secchi di cuoio e di lontana cannella e paglia e ciliegie… ma per il tuo cuore di donna io sono il grappolo baciato dalla poesia della terra nella conca buona delle tue mani”

Elena Alberti Nulli 

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